venerdì 16 novembre 2012

AMERICA AMERICA , IL CAPOLAVORO DI ELIA KAZAN



Stavros (di spalle) e Vartan
La storia è quella di Stavros Topuzoglu, un ragazzo greco che, nel 1898, quando l’Anatolia è soggetta alla soffocante dominazione turca, sogna di andarsene in America per sottrarsi alle vessazioni e violenze a cui sono soggette le genti greche e armene, da sempre insediate in quella terra; un’America intesa come luogo di riscatto dalla quotidianità della costrizione ad abbassare il capo, della continua negazione di sé, della propria dignità, del proprio futuro, e di conquista della libertà e di un nuovo avvenire. La decisione diventa convinzione ostinata quando il governatore della provincia dove vive la famiglia di Stavros decide di impartire una lezione ai residenti armeni  col pretesto d’un incendio alla Banca Nazionale nella città di Santa Sofia appiccato, secondo voci diffuse, da alcuni armeni.  Nell’eccidio perpetrato dai turchi muore Vartan, l’amico fraterno di Stavros col quale il ragazzo condivideva il sogno di emigrare in America. 
Il padre di Stavros
Stavros, compromesso dall’amicizia con l’armeno, viene arrestato. Il padre è costretto a umiliarsi e a pagare una cifra in denaro al Wali, il governatore, per farlo uscire di prigione e, per allontanarlo dal villaggio, non più sicuro per lui, lo manda a Costantinopoli perché trovi lavoro presso un cugino mercante di tappeti, affidandogli buona parte dei suoi risparmi perché li investa nell’impresa del parente. 







La madre,  Stavros e altri suoi parenti
 Ma lungo la strada Stavros viene depredato a poco a poco di tutti i suoi averi da un malfattore che gli si è affiancato nel viaggio e che, nella sua tracotanza, arriva a chiedergli il coltello che il ragazzo nasconde in tasca per finirlo. Ma Stavros non accetta di finire i suoi giorni in quel modo, anche per l’impegno che dentro di sé ha assunto di chiamare tutti i familiari quando raggiungerà l’America, ed estrae il coltello per uccidere l’uomo. In quell’atto, è diventato improvvisamente adulto e il cuore gli si è indurito. 
Il malfattore che sottrarrà a Stavros tutti i suoi averi
La fidanzata di Stavros
Stavros con Hohannes Gardashian













Una volta a Costantinopoli, non avendo più denaro, pensa unicamente a come guadagnarne abbastanza per imbarcarsi sul piroscafo che lo porterà in America. Diviene scaricatore di porto e lavora molto duramente, ma qualcuno lo disillude: con quel lavoro non potrà mai guadagnare abbastanza per pagarsi il viaggio verso l’America. Nell’amarezza in cui cade dopo questa rivelazione, finisce per affiliarsi ad un movimento politico rivoluzionario, ma viene ferito durante un’incursione della polizia e salva la vita per miracolo. Dopo, accetta di fidanzarsi con la figlia di un mercante che non ama, ma a cui vorrebbe sottrarre i soldi per andarsene in America. Però la coscienza gli impedisce di ingannare la ragazza, che lo ama sinceramente, quindi le confessa il suo proposito e la lascia. Infine, ottiene da una ricca signora americana un biglietto per New York,  divenendone l’amante durante il viaggio in nave. Ma il marito della donna, geloso, provoca una rissa, a causa della quale Stavros viene arrestato e vede sfumare il suo sogno proprio ad un passo dall’averlo raggiunto. Ma tra i viaggiatori c’è Hohannes Gardashian, un giovane armeno incontrato in passato da Stavros presso il suo villaggio e al quale, sentendolo diretto in America, aveva regalato in un impulso generoso le sue scarpe, da sostituire a quelle molto mal ridotte dell’altro. Hoannes è gravemente malato di tubercolosi e, sapendo di non avere speranza d’essere ammesso in America con una malattia come la sua, si suicida lasciandosi cadere in mare, dopo aver lasciato a Stavros i suoi documenti. Così Stavros può entrare in America e cominciare a lavorare in un negozio di lustrascarpe, dove sollecita i clienti ad affrettarsi “perché c’è gente che aspetta”, alludendo chiaramente, con quella frase, ai suoi familiari, ai quali comincia ad inviare i suoi primi soldi guadagnati in America perché possano raggiungerlo in un giorno non più tanto lontano.
Stavros bacia il suolo appena sbarca in America

Stavros è interpretato da Stathis Giallelis, un attore greco che ha movenze ed espressioni molto simili a quelle di Marlon Brando e ancor più di James Dean, da cui emerge il segno inconfondibile nella guida della recitazione di Elia Kazan, quella, di grande efficacia espressiva, maturata nella direzione dell’Actor’s Studio, da lui fondata nel 1948 assieme a Lee Strasberg e Cheryl Crawford.

Dionisio di Francescantonio

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