giovedì 8 novembre 2012

ANDREW WYETH, PITTORE DEL SILENZIO



I suoi nudi femminili, quelli ch’egli dedicò solo a Helga Testorf, sua modella e probabile amante per oltre quindici anni, denotano più un piacere estetico nell’accarezzare con lo sguardo la bellezza del corpo ritratto con grande accuratezza e precisione che un coinvolgimento romantico o erotico; cosa che ha indotto taluni critici a paragonare quei nudi al suo modo di ritrarre il paesaggio, con la stessa severa asciuttezza, mentre è probabile si debba interpretare il suo pudore come una specie di blocco causato dal timore di svelare l’attrazione provata verso la donna che ritraeva all’insaputa della legittima consorte, e che tuttavia non impedì a quest’ultima, quando i dipinti vennero alla luce, di pensare a una relazione intima tra il pittore e la modella, anche se Wyeth non l’ammise mai.
 Benché la critica d’avanguardia abbia considerato ostinatamente Wyeth un pittore non all’altezza dei tempi, tacciando il suo lavoro di regionalismo passatista,  il pubblico americano non ha mancato di apprezzarlo. I suoi quadri venivano acquistati da molti collezionisti e nel 1955 ricevette un dottorato honoris causa ad Harvard per i suoi meriti artistici. Nel 1963, poi, comparve la sua foto nella copertina della rivista Time, dopo che l’allora presidente degli USA, Lyndon Johnson, gli aveva conferito la più alta onorificenza civile americana, la Medal of Freedom. Nel 1970 il Presidente Nixon lo invitò addirittura a esporre alcuni suoi dipinti alla Casa Bianca, parlando di lui come “dell’uomo che ha catturato il cuore dell’America”. 


Al di là di questi riconoscimenti ufficiali, possiamo comunque affermare che Andrew Wyeth è stato un eccellente pittore, da inserire nella tradizione realista di altri artisti come Edward Hopper o Winslow Homer, ma dimostrando a mio avviso, rispetto a questi colleghi, una maggiore forza emotiva, apparentemente più contenuta, ma forse proprio per questo più sottile, più insinuante e coinvolgente.


Dionisio di Francescantonio



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